L'ASSUNZIONE DI MOSE'

L'ASSUNZIONE DI MOSE'

Nell’anno 6 dell'era cristiana vi fu da parte dei Romani l'annessione della Giudea all'impero. Una conseguenza dell'annessione fu l’imposizione di tasse a favore del nuovo governo. Per poter imporre queste tasse bisognava fare un censimento delle proprietà fondiarie degli abitanti. Era la prima volta che gli Ebrei dovevano assoggettarsi a una simile umiliazione. Tuttavia il Sommo Sacerdote di Gerusalemme, Joazar, figlio di Boezio, li persuase a obbedire. Ma Giuda detto il Gaulonita o il Galileo (la sua patria è incerta) non volle rassegnarsi e fomentò una rivolta (i). Gli insorti dicevano che Dio doveva essere il solo sovrano degli Ebrei. Si rifiutavano di obbedire a qualsiasi sovrano mortale, fosse Ebreo o Pagano (ii). In altri termini, volevano un ritorno al regime dei Giudici. La rivolta continuò con delle vicissitudini delle quali purtroppo non sappiamo niente fino alla guerra del 68-73. Tra gli insorti conosciamo il nome di un Sadduc, fariseo, di Giacomo e Simone, due figli di Giuda, crocifissi da Tiberio Alessandro (iii) e di Menahem, un altro figlio di Giuda, che era divenuto il capo della sedizione e fu ucciso con un certo Assalonne verso il 68 (iv). Eleazaro, il capo dei Sicari, che comandava la fortezza di Masada nel 73, era anch'egli un discendente di Giuda di Galilea e condivideva i suoi ideali (v). Gli ultimi Sicarii fuggirono in Egitto e in Cirenaica (vi).
Tra i discepoli del nostro Giuda bisogna contare a mio giudizio Giovanni Battista, Gesù di Nazareth e l’autore del Testamento di Mosè (detto generalmente Assunzione di Mosè) (vii). Giovanni Battista predicava l’imminente arrivo del Giudice Celeste e l’urgenza di correggersi dei propri peccati, ma non partecipò a delle lotte. Gesù non soltanto annunciava che i tempi erano compiuti e che il regno di Dio era vicino (viii), ma cercò anche di affrettarne la venuta. II racconto dell’assalto al Tempio per cacciarne i cambiavalute e i venditori di colombe deve essere basato su di un episodio vero. Dopo l’anno 70 nessuno scrittore si sarebbe sognato d’inventarlo per lodare Gesù di aver purificato il tempio che ormai era distrutto e la cui purezza non poteva più interessare i Cristiani. I santi e i peccatori, i mercanti e i pellegrini erano tutti morti, vittime degli stessi nemici. Ogni critica sarebbe stata inutile. Gli Ebrei speravano che Dio avrebbe preparato una nuova Gerusalemme in cielo per rimpiazzare quella che era stata distrutta.
Gli scrittori cristiani, per placare i Romani, avrebbero dissimulato lo scopo dell’assalto. In ogni caso la crocefissione del capo della sommossa era giustificato secondo il diritto romano.
Non conosciamo il nome dell’autore dell’Assunzione di Mosè e non sappiamo se era uno dei compagni di Gesù o uno degli altri personaggi che abbiamo nominato. II libro è datato da Charles entro l’anno 6 e l’anno 30, ma più vicino alla prima data che alla seconda. Per capire il suo contenuto bisogna osservare che i capitoli 9 e 10 sono fuori posto.
Ecco un riassunto di questo Testamento:
1) Mosè consegna il suo testamento a Giosuè e predice le vicissitudini future del popolo.
2) Gli Israeliti entreranno nella terra promessa. II regno sarà diviso.
3)Un re dell’Est (Nabucodonosor) distruggerà il tempio e deporterà gli ebrei.
4)Un uomo (Daniele) pregherà Dio di riportare gli esiliati nella loro patria.
5)Gli Ebrei commetteranno dei gravi peccati.
6)Ci saranno dei re-sacerdoti (gli Asmonei), in seguito un re insolente e crudele (Erode) che regnerà 34 anni. I suoi figli, che gli succederanno avranno dei regni più brevi. Un re dell’Ovest (Varo?) crocifiggerà molti Ebrei.
7)II paese sarà dominato da degli uomini ipocriti e avidi (I Sadducei ?).
8)Un re dei re (Antioco Epifane) crocifiggerà i circoncisi.
9) Un uomo della tribù di Levi il cui nome è Taxo, avrà sette figli. Questi digiuneranno e si riuniranno in una caverna.
10)Dio si leverà e inaugurerà il suo regno. Castigherà I gentili. Mosè affida il suo scritto a Giosuè.
11)Giosuè risponde modestamente che egli si crede incapace di governare gli Israeliti.
12) Mosè lo incoraggia.
Bisogna riordinare il Testamento così: 1, 2, 3, 4, 5, 8, 9, 6, 7, 10, 11, 12, per mettere il re Antioco e il liberatore dei Giudei prima degli Asmonei.
Si è molto discusso sull’identità di Taxo. Burkitt e Charles pensano che questa parola sia una ghematria del genere atbasch (come Scheschak per "Babele" in Geremia) e che significa "Eleazaro". Veramente un atbasch di "Eleazaro" produrrebbe tau, kaph, zain, 'ain, ghimel, che non corrisponde precisamente a "taxo". E perché questo personaggio sarebbe il solo menzionato con questo sistema strano? Forse bisogna leggere: "cuius nomen taceo" (di cui taccio il nome). Ma che quest'uomo sia Mattatia (ix) o Eleazaro (x), identificato come il padre dei sette fratelli (xi), si tratta senza dubbio di un personaggio del II secolo prima dell'era cristiana.
Un altro problema mi pare più importante. Queste predizioni erano "escatologiche"? Uso qui il termine escatologico per significare tutto quel che concerne la vita eterna, la resurrezione e il giudizio finale.
A mio parere, nel Testamento di Mosè si tratta dell'indipendenza d'lsraele e della punizione dei Gentili (cioè dei Romani), ma non vi trovo alcuna allusione alla resurrezione né alla vita eterna. Non c'era messianismo nel Testamento di Mosè nè nella dottrina di Gesù: la credenza nel regno di Dio era incompatibile col messianismo. L'importanza di questa composizione consiste nel mostrarci come un contemporaneo di Giovanni e di Gesù immaginava il "regno di Dio". Giovanni e Gesù, che non spiegano come lo concepissero, probabilmente si basavano sulla concezione corrente tra gli Ebrei del loro tempo.