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QUALI SONO I DITTONGHI ITALIANI ** by Marco Treves QUALI SONO I DITTONGHI ITALIANI Distinguere: 1 - Dittongo (unione costante di due vocali della stessa parola in una sola sillaba): e. g. taurus. 2 - Sinizesi o sineresi (unione occasionale di due vocali della stessa parola in una sola sillaba): e. g. alvëo > alvéo. 3 - Nesso di semivocale + vocale: e. g. coniugis, voluntas. 4 - Fognatura (riduzione di vocale sillabica a semivocale): e. g. ábíĕtĕ>àbiĕtĕ. 5 - Fognatura d’altro tipo (riduzione di vocale di dittongo a semivocale) e. g. Troia; Aiax. In italiano le vocali si distinguono dalle consonanti per l’apostrofo, la sinalefe ecc. Il termine semivocali e’ usato dai varii grammatici con significati molto diversi. Noi chiameremo semivocali le consonanti iniziali delle voci inglesi wool, yes e delle voci latine iugum, - 1 - DITTONGHI ITALIANI o PRESUNTI 1 - uo da ŏ latino. Dittongo. Ragioni: a - dieresi illecita b - art, i : l’uomo, l’uovo, l’uopo c - altre parole apostrofate quest’uomo ecc. d - il suolo, il suono, il, suocero (s non impura) e - pruova, truova, truogolo (mai 3 consonanti iniziali delle quali nessuna sia s) f - giuoco, fagiuolo, lenzuolo, spagnuolo, romagnuolo ecc. g - luogo, muore, muove, nuoce, nuovo, ruota h - gli uomini con sinalefe i - differenza di suono tra uomo e warm (ma quando precede occlusiva la differenza e’ impercettibile). 2 - ie da ĕ latino, Dittongo. Ragioni: a - dieresi illecita b - l’altr’ieri c - il siero d - drieto, priego, triema, triegua e - allievo, sollievo, allieta, assieme, Pontassieve f - lieto, lieve, lievito, miele, mietere, niega, riede g - differenza di suono tra ieri e yell (ma quando precede occlusiva la differenza e’ impercettibile) 3 - iero ecc. Dittongo. Ragioni: a - dieresi illecita b - destriero, balestriere, negriero, leviero c - corazziere, guerriero, spalliera, finanziere, cassiere, ecc. 4 - iamo, -iate (presente dei verbi). Dittongo. Ragioni: a - dieresi illecita - 2 - b - mostriamo ecc. c - possiamo ecc. 5 - ia, ie, io, da ea, ecc. lat. In parole di fonetica popolare ( abbia, rabbia, gabbia, vendemmia, empio, seppia ecc) Dittongo. Ragioni: a - dieresi illecita b - non separare abbia e sappia da abbiamo e sappiamo (v.n. 4) c - plur. dei nomi e 2 persona sing. dei verbi con i semplice: sappi rima con tappi ecc. 6 - ia, ie, io, iu, da la, le, lo, lu. Dittongo. Ragioni: a - dieresi illecita presso i migliori b - plur. dei nomi e 2 pers. Dei verbi con i semplice: occhi, doppi, ringhi ecc. c - Fiorenze > Firenze; piovere > piviere. 7 - fornaio ecc. (fonetica popolare con i intervocalica). Dittongo (for-naio). Ragioni a - dieresi illecita presso i migliori. b - sinizesi gennaio, Pistoia, copertoio c - plur. fornai ecc. con i semplice, rima con andai ecc. d - scansione carducciana brumaïo (sdrucciolo) a ogni modo testimonia che i e’ vocale. e - differenza di suono da sbajo, voja ecc. (romanesco) e da aio, peius, Troia ecc. (latino) f - differenza di suono da buyer, lawyer ecc. (inglese), da eier, feuer ecc. (tedesco) e da 8 - -ia, -ie, -io, ii finale atono di parole di fonetica dotta (invidia, encomio, patria, progenie, Italia ecc.). Sinizesi. Ragioni: a - per lo piu’ sinizesi, talvolta dieresi in mezzo al verso b - sempre dieresi in fin di verso - 3 - 9 - -ia, ecc. di parole dotte, ma non finale (passione, orientale) ecc. a - sineresi o dieresi secondo ragioni d’eufonia ecc. b - sempre dieresi dopo tr, qu, ecc. (trionfale, patriarca, quiete ecc). Nel verso dieresi anche dopo r (orientale ecc) 10 - gua, gue, gui, guo, (in lingua, guerra ecc) gua, que, qui, quo, Dubbio se dittongo o nesso di semivocale + vocale. Ragioni a - dieresi illecita b - la mancanza di parole come linguaccia fa credere che l’it. manchi della semivocale w. c - la difficolta’ per gli italiani di pronunziare wool, woman, would, ecc. d - Guiglielmo> Guglielmo; questui > costui; sguisciare > sgusciare e - ma l’impossibilita’ di fare sinizesi di persuado, attuale, duello, Luigi ecc. fa credere che l’it. manchi del ditt. ua, ue, ecc. 11 - ua, ue, ui, uo, (accetto parole dei n. l e 10). Sineresi o dieresi. Regole a - sineresi o dieresi se ambedue pretoniche (persuadere) b - sempre dieresi se seconda tonica (persuado, duetto) ecc. presuntuoso c - per lo piu’ sineresi, talvolta dieresi se posttoniche (innocuo) ecc. in mezzo al verso d - sempre dieresi se posttoniche in fin di verso e - per lo piu’ sineresi, talvolta dieresi se prima tonica (sua, lui, ecc.) in mezzo al verso f - sempre dieresi se prima tonica in fin di verso. g - differenze da lat. suavis, consuetus e da ingl. dwell. 12 - parole dotte come coniuge, obietto, ecc. (da i semivocale lat. ) Dubbio se dittongo o semivocale. Ragioni: a - dieresi illecita. 13 - parole dotte con i intervocalica (Troia, Traino ecc.) Dittongo (caso simile al n.7) - 4 - Ragioni: a - dieresi illecita b - Pompei con i semplice dal lat. Pompeii c - sineresi Pompeio d - suono diverso dal lat. e romanesco (che hanno semivocale) e dal greco, ingl. e ted. che hanno dittonghi discendenti (v. n. 7) 14 - parole di fonetica popolare con metatesi di i (aria, astio, avorio, balia, conio, madia, olio, pania): sineresi con medesime regole delle parole dotte (n.8) 15 - ogni combinazione di vocali, nessuna delle quali sia i ne’ u : Regole a - sineresi o dieresi se ambe pretoniche: Beatrice, Paolina, b - sempre dieresi se seconda tonica: leone, beato. c - per lo piu’ sineresi, talvolta dieresi se prima tonica (Teseo, Paolo) in mezzo al verso. d - sempre dieresi, se prima tonica in fin di verso e - per lo piu’ sineresi, talvolta dieresi se ambedue posttoniche (purpureo) in mezzo al verso f - sempre dieresi, se ambedue posttoniche in fin di verso g - notare differenze tra bea, boa (dissillabe in pausa) e l’ingl. bear, boar (con dittongo) 16 - ai, ei, oi, ui (eccetto i casi del n. 10) Regole simili al n. 15 a - sineresi o dieresi se ambe pretoniche: deitade b - sempre dieresi se seconda tonica: eroina. c - per lo piu’ sineresi, talvolta dieresi se prima tonica (andai, Nereide) in mezzo al verso d - sempre dieresi se prima tonica in fin di verso: andai rima con fornai e - per lo piu’ sineresi, talvolta dieresi se ambedue posttoniche in mezzo al verso (purpurei). - 5 - f - sempre dieresi se ambedue posttoniche in fin di verso g - notare differenza tra finale piane d’andai, fornai ecc. e voci tedesche Lorelei, Konditorei ecc. con dittongo. Comparare it. mai, sai, dei, poi (dissillabi) e ingl. my, sigh, day, boy, (monosillabi). Comparare it. cui, fui (lunga + breve) e lat. cui (dittongo), fui (due lunghe nel lat. arcaico, breve + lunga nel lat. classico). 17 - au, eu. Regole simili ai n. 15 e 16. a - sineresi o dieresi se ambedue pretoniche: pauroso, aurora, Europa. b - sempre dieresi se seconda tonica: paura c - per lo piu’ sineresi, talvolta dieresi se prima tonica (Laura) in mezzo al verso d - sempre dieresi se prima tonica in fin di verso. e - comparare it. lauda, causa (sdruccioli) e ingl. louder, cows (con dittongo) 18 - Vocali doppie aa, ee, ii, oo, uu (Nausicaa, creerebbe, purpuree, plenilunii, Antinoo, duumviro ecc). Regole simili ai nn. 15, 16 e 17. Ma quando si fa sineresi il risultato e’ una sola vocale lunga. 19 - Nessi gn e gli. Si pronunziano ( ) e ( ) con doppia consonante seguita da semivocale. Prove: a - la dieresi e’ illecita presso i migliori b - il suono composto resta immutato nel plur. e nella 2 pers. in -i (bagni, figli) 20 - Nessi cia, cio, gia ecc. In moltissimi casi l’i e’ mero segno grafico per indicare il suono palatale della cons. (mangiare ecc.) PRINCIPALE ERRORI CHE HO INTESO DI CONFUTARE: 1) L’errore di chi confonde il dittongo colla sineresi e peggio colla sinalefe e coll’elisione. Si tratta di fenomeni diversi, che obbediscono a regole diverse. 2) Non bisogna neanche confondere la fognatura, che fa posizione e puo’ essere breve (abiete), colla sineresi, che non fa posizione ed e’ sempre lunga - 6 - 3) Che il dittongo consista dell’unione di semivocale e vocale. Ma considerando dittonghi invidus, coniugis, voluntas anderebbe all’aria tutta la prosodia latina. 4) Che una delle vocali del dittongo sia sempre u od i. Ma il lat. caedo, poena, l’inglese boar, bear non hanno ne’ u, ne’ i. 5) Che i dittonghi siano gli stessi in tutte le lingue. Ma ae e’ ditt. in lat., non in greco. Viceversa ai e’ dittongo in greco, non in latino. 6) Che dei dittonghi si possa far dieresi. Nei dittonghi veri (lat. taurus, it. buono, ingl. house, ted. drei) la dieresi e’ impossibile. 7) Alcuni grammatici sono sbadatissimi. P.e. il Goidanich distingue tre sorta di suoni (vocali, semivocali e consonanti), definisce il dittongo come l’unione di due vocali, e definisce la semivocale come il primo elemento del dittongo. Cita la stessa parola (Laura) come esempio di dittongo e come esempio di sineresi di parola normalmente trisillaba. 8) Alcuni grammatici menzionano i trittonghi: miei, giuoco, lacciuolo. Ma miei e’ bisillabo, e l’i di giuoco e di lacciuolo e’ muto. 9) Che l’i e l’u dei dittonghi sian piu’ chiusi dell’i e dell’u sillabici. Ma in italiano a me paiono identici (fuori, fluoro). Anche in inglese mi paiono identici. In francese la prima vocale di loi e’ piu’ aperta di quella di loua. 10) Che la pronunzia womo, swocero sia corretta. Essa e’ propria di quei dialetti che dicono il womo, lo swocero, non del toscano letterario. 11) Che l’uso di dire l’uomo, il suocero sia dovuto all’influenza della grafia. Ma l’uso dell’articolo fu fissato prima della grafia. Oltre a cio’, gli antichi scrivevano huomo e non distinguevano graficamente l’u dal V. Noi diciamo l’uomo, il volto conforme alla fonetica toscana. 12) Che i poeti storpino le parole a capriccio. Le voci poetiche sono in generale arcaismi (veggio), dialettismi (saria) gallicismi (giuggia), latinismi (lauro), che divenuti ormai rari e disusati in prosa, sono ancora adoperati dai poeti per - 7 - ragioni d’eleganza, di metro, d’eufonia ecc. Non sono inventate a capriccio. Nel nostro campo, loco e’ latinismo o dialettismo; luogo e’ voce normale toscana; aura e’ latinismo (quando la sinizesi non sia giustificabile); aüra e’ pronunzia normale toscana. 13) Che la parola italiana abbia sempre lo stesso numero di sillabe che la latina da cui deriva. Ma l’italiano talvolta aumenta una sillaba: Paolo, cui, soave, mansueto,; talaltra ne cala una: abbia, vigna, parola, gerarchia, tacque. 14) Che le parole come Italia ecc. abbiano il dittongo o peggio la semivocale. 15) Che le parole come fornaio abbiano la semivocale. 16) Che le parole come andai, fornai, vendei, musei, abbiano il dittongo. 17) L’uso di scrivere oli, Antino, Nausica, alcol, eburne ecc. non e’ da lodare, in prosa, sebbene non senza esempi poetici. In prosa i migliori usano olii, Antinoo, Nausicaa, alcool, eburnee ecc. 18) Scansioni non lodevoli, notate nei poeti moderni: persuade, esempii, ampïa, tempïo, taglïa, lascïa.